“Per apprezzare una cosa bisogna pagarla!”, G.I.Gurdjeff.
Questa è una frase detta da uno dei maestri spirituali dell’ultimo secolo, il maestro della IV VIA. L’argomento denaro è sempre molto complicato da trattare, ma può essere più semplice se comprendiamo alcuni meccanismi.
Parto con questa considerazione, in quanto sento spesso persone affermare che le conoscenze devono essere divulgate gratuitamente, perché chiedere denaro in cambio è poco etico e poco spirituale. In verità la mancanza di etica è proprio chiedere questo.
La vera mancanza di spiritualità, oppure la pseudospiritualità, è il non dare valore al valore degli altri e si chiama anche mentalità povera. In questo contesto utilizzo la parola povera intendendo una mentalità povera, e la parola ricco intendendo la mentalità ricca, indipendentemente dall’ammontare del conto in banca…
Il povero è colui che è impossibilitato a dare valore e che produce poco, per mancanza di conoscenze, di capacità e di mezzi. In questo caso, significa che, nonostante io ti dia nuove nozioni, a te servono poco o a nulla, perché per te hanno valore nullo. Questo fino a che il tuo livello di consapevolezza aumenta.
Crescere spiritualmente significa compiere la volontà dell’anima e non dell’ego che è nella dualità e che si permette di giudicare una cosa giusta o sbagliata.
Un dato interessante è che, più si paga un corso, un libro, un “maestro”, e maggiore è la crescita personale di un individuo, migliore è il lavoro su di sé che svolge. Questo avviene perché c’è uno scambio equo tra dare ed avere. Quando si pretende il “tutto gratis”, si blocca il flusso tra dare ed avere e l’essere rimane allo stesso livello di evoluzione. È un sistema ciclico che evolve al punto superiore ogni volta, quindi direi spiralico: do, quindi ricevo, quindi aumento il mio essere per poter dare di più, ricevere di più ed essere di più… è una legge universale, una legge ineludibile.
Per poter mantenere positiva questa spirale, l’unica cosa che puoi fare è aumentare il tuo essere.
La ricchezza, sia materiale che spirituale, è il risultato di un perfetto equilibrio tra entrate ed uscite, soprattutto a livello energetico.
Il volere senza dare nulla è il risultato di una profonda avarizia, radicata nell’essere. L’avaro è colui che tiene tutto per sé, perché ne ha bisogno per vivere, quindi, impossibilitato a dare per sopravvivenza. È colui che gli è tutto dovuto. Questo è anche il riflesso di un’anima bambina: solo diritti, nessun dovere. Ovviamente, in questo, nessun giudizio perché quello è il suo cammino.
Questi codici sono cristallizzati nel nostro inconscio e quando li portiamo in superficie li valutiamo a livello di mente conscia, dicendoci bugie, creando confusione tra i concetti e confondendo i significati delle parole. Ricordo a tutti che la mente mente, sia a livello conscio che inconscio.
Ma Gesù, Buddha e San Francesco erano poveri… attenzione, apri bene le orecchie: hanno SCELTO di non essere circondati da beni materiali, non erano poveri, e scegliere significa che ho più opzioni, non una alla quale sono obbligato!!! Infatti l’idea che erano poveri è la più grande bugia che si dice l’essere umano povero: siccome io non so come si fa ad essere ricco, li porto al mio livello così mi sento uguale a loro. E pure ci credo che sia così!!! Quindi, li porto giù di livello e mi convinco che è davvero così, perché io sono buono come loro! Tutto questo accade a livello inconscio.
Buddha era un principe, San Francesco un nobile, Gesù era figlio di un falegname, ossia un artista (si parla di un falegname di 2.000 anni fa, un lavoro che pochi potevano fare svolgendolo al meglio!). Hanno potuto rinunciare alla ricchezza materiale solo in apparenza, nel senso che erano entrati nel flusso dell’abbondanza infinita e, quindi, potevano rinunciare perché avevano fiducia in Dio, nell’Universo, che al bisogno sempre si presentava ciò che serviva loro.
Un’arroganza dell’ego è di considerarsi al pari di questi personaggi, che sono Avatar, Illuminati, mentre noi siamo ancora in cammino per scoprire il nostro viaggio verso l’abbondanza infinita. Siamo ancora convinti che ci siano limitazioni…
L’errore degli pseudospirituali è di credere che possono fare a meno dei beni materiali, con annessi e connessi, comprese le conseguenze che non arrivano a fine mese, semplicemente perché sono impossibilitati ad averli, puntando il dito verso il sistema, il governo, i ricchi, le banche, il titolare… Ogni volta che punti il dito verso qualcuno, ricorda che tre dita puntano su di te.
La ricchezza spirituale è un percorso: prima costruisci tutto ciò che ti serve nella materia, poi trascendi ad un livello superiore entrando nel flusso dell’abbondanza infinita, della prosperità.
Per diventare ingegnere è necessario proseguire tappa per tappa: scuole elementari, medie, superiori, università… L’errore in campo di crescita personale e, quindi, di ricchezza spirituale, sta nel credere che si possono bypassare gli stadi intermedi.
Un esempio recente ne è stato Osho: un illuminato che volutamente ostentava anche la ricchezza materiale, proprio a dimostrare che quando sei in quel flusso, puoi chiedere tutto ciò che vuoi senza diminuire ciò che hai già.
Ma questo non è quello che ci insegna anche l’Evangelo con la parabola dei talenti?
A chi ha sarà dato e vivrà nell’abbondanza e a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha.
Se hai 5 talenti e li raddoppi sei ricco, anche se ne hai due e li raddoppi sei ricco, ma se ne hai uno e lo risparmi per paura di perderlo, allora ti verrà portato via. Fai sempre fruttare quello che hai, anche se è poco; la crescita diventa esponenziale. Se possiedi poco ora, usalo per la tua crescita personale e per la tua evoluzione animica. (A questo link puoi trovare un post interessante per allenarti nella parte finanziaria).
Se vai ad un evento gratuito, fallo fruttare mettendo in pratica ciò che ti viene insegnato, solo così entri nel flusso dell’abbondanza, perché allora non è più gratuito, ma l’altra persona riceve indietro il tuo aumento di livello energetico. Ma se vai ad un evento gratuito e non metti poi in pratica i consigli, avete perso tempo, energia e denaro entrambi.
Dai sempre valore a ciò che vuoi nella tua vita. Non esistono cose troppo care, esiste solo l’utilità di quella cosa.
Se davvero vogliamo rendere migliore l’umanità, rendiamo ricchi noi stessi per poi aiutare gli altri ad esserlo, ma evitiamo di farlo se noi siamo ancora nel flusso della mancanza perché facciamo danni a noi e agli altri, vediamo una realtà distorta.
Ti segnaliamo le pubblicazioni editoriali dell’autrice di questo articolo, Serena Pattaro:
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Non sono d’accordo sull’assunto che più una cosa o un corso è caro più vale, perché ci sono operatori che pensano solo al denaro, o hanno paura di non averne mai abbastanza, e questo è poco spirituale (ne conosco qualcuno, ma non voglio fare nomi). Il giusto valore, quello è, e faccio mia una frase dei miei insegnanti del corso cui ho partecipato ieri (grazie Lucia e Bruno per i preziosi consigli, e grazie Angeli che mi avete dato la possibilità, dato che il mio lavoro non è ancora partito): “teniamo i prezzi contenuti per permettere a più gente possibile di partecipare in questo momento difficile”. Poi beh anche loro, come me e come altre persone che la pensano come noi, si sono chiesti come mai noi corsisti eravamo solo in sette e a corsi carissimi ci sono centinaia di persone. Questa domanda, non l’ho detto a loro ma glielo dirò, se la pone spesso anche il mio amico Dottor Bona, che si chiede come mai ai suoi seminari partecipano un centinaio di persone (anche se secondo me sono di più) e a quelli del Dottor Weiss cinquecento nonostante i prezzi. A tutti e tre do la stessa risposta: uno, quando l’allievo è pronto il maestro arriva, ovvero, ogni maestro attira gli allievi che vibrano sulla stessa frequenza, e se una persona è ancora convinta che le vite siano passate e il tempo lineare, andrà a sentire Weiss e non Bona; due, per una legge del mercato che non ho mai capito, e dire che ho studiato finanza, nella civiltà occidentale non si paga il valore di un prodotto ma la marca. Più un prodotto o una persona è famoso, più la gente lo compra, indipendentemente sia dal prezzo che dal valore. Boh. Io sono e sarò sempre per la meritocrazia, ma forse appartengo a un’altra civiltà. Grazie per l’articolo, lo condivido. C’è troppa gente che ancora pensa che la spiritualità e i consigli debbano essere gratis. Anche no. Benedizioni luminose.
francesco non era nobile, ma figlio del ricco Bernandone e della nobile madonna Pica. Per una visione più profondamente spirituale consiglio la lettura del Francesco di Altan. Poi uno che fa partorire la moglie nella stalla non è un gran benestante.