Il Mantra Nam Myoho Renge Kyo descrive l’essenza del Buddismo, aiuta a superare qualsiasi problema o difficoltà che possiamo incontrare nella vita trasformando qualsiasi sofferenza.
Significato del mantra Nam Myoho Renge Kyo:
Nam: Essere devoto
Myoho: Legge mistica
Renge: Fiore di loto
Kyo: Sutra
La frase Nam(u) myōhō renge kyō (南無妙法蓮華経) è l’invocazione o, in giapponese, daimoku (題目, cin. tímù, titolo) oppure ōdaimoku[1] (翁題目, dove “Ō”, 翁, cinese: Wēng, è il carattere onorifico, rendendo anche il sanscrito pitā-maha, “grande padre”), riferita al titolo del “Sutra del Loto della Legge Mistica[2]“.
Il Sutra del Loto è un testo composto probabilmente in dialetto pracritico e poi tradotto in sanscrito nell’Impero Kushan tra il I e il II secolo d.C., e che alcune scuole buddhiste cino-giapponesi ritengono raccolga gli insegnamenti degli ultimi otto anni di vita del Shakyamuni, il fondatore storico del Buddhismo, vissuto alla fine del VI secolo a.C.
Secondo la tradizione buddhista cino-giapponese il titolo del sutra riassume, sintetizza e rende presente il senso profondo dell’insegnamento in essa contenuto:
- Namu (南無 cinese: nánwú, ma pronunciato nei monasteri con l’arcaico nanmu), derivante dal sanscrito namaḥ, indica la devozione, il rendere onore. Ha il significato di apertura e accettazione della legge dell’universo, armonizzandovi la propria vita e traendone forza e saggezza per superare le difficoltà.
- Myō significa “meraviglioso” e hō Dharma, sia nel senso di “Legge” sia come “ente” (妙法 cinese: miàofǎ).
- Renge (蓮華 pronuncia cinese: ‘liánhuā’) indica il fiore di loto, che simboleggia il risveglio e lo stato di illuminazione che emerge dalle difficoltà della vita quotidiana e la contemporaneità di causa ed effetto.
- Kyo (経 cinese: jing, sutra, testo canonico) indica l’insegnamento del sutra e la scrittura o il suono attraverso cui si esprime; il carattere cinese che lo rappresenta aveva in origine il significato di “trama” (contrapposta a “ordito“, wei, con cui si intendono i testi eterodossi).