Un giorno chiesero ad un lama tibetano che conoscevo se fosse realizzato. Lui rispose: “Non so se sono realizzato ma sono tanto rilassato”.
Questa risposta è meravigliosa perché descrive direttamente i frutti della realizzazione.
Una persona realizzata é infatti morbida, rilassata, trasparente, anche se é una condizione interiore e quindi non sempre visibile dall’esterno.
Questo vuol dire che non si può giudicare lo stato interiore di chi vive uno stato di coscienza risvegliato ma si può solo a tratti percepirlo dentro di sé, sempre che non si sia invischiati con le proprie personali proiezioni.
In presenza di un maestro si può avvertire molta pace, se così si può definire, a meno che la mente giudicante non inizi a disturbare con le proprie convinzioni e ideali di perfezione.
Diversi grandi maestri che ho conosciuto avevano quello che si può definire un caratteraccio ma se non ci si fermava a questo si poteva avere la grazia della condivisione del loro stato di coscienza.
I maestri che ho incontrato non parlavano quasi mai di illuminazione o risveglio ma dei frutti della pratica. E credo sia una bellissima linea da tenere.
Non importa chiederti che stato di realizzazione hai ma la morbidezza e l’amore che irradi, la tua capacità a non reagire ad ogni evento con attrazione e repulsione cioè la tua realizzazione ad abbracciare ogni istante di vita.
Mi è capitato di ritrovare vecchi amici praticanti dopo tanto tempo che non li vedevo. Non so che strade abbiano o meno percorso ma sono rimasta stupita dalla loro morbidezza e allora ho capito che la loro pratica aveva dato frutti.
Altri invece hanno continuato nel tempo a imparanoiarsi con il voler essere super uomini e super donne cercando sempre e solo di mostrare la loro bravura nel percorso del risveglio con l’obbiettivo principale di voler essere riconosciuti. Non ho riscontrato in questi ultimi particolare morbidezza ma solo una maggiore rigidità e questo non é un grande frutto.
Quando la motivazione più profonda e spesso inconsapevole é quella di voler essere riconosciuti dagli altri come bravi, buoni e famosi anziché quella di abbracciare gli opposti, la consapevolezza della propria vera natura non giunge a coscienza e quindi si dimora ancora e ancora nell’illusione della sofferenza:
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Se invece focalizziamo la nostra intenzione sull’abbraccio di tutto ciò che ci piace e anche di tutto ciò che invece non ci va, la luce accadrà da sé.
La felicità accade quando abbracciamo ogni immagine interiore, quando non respingiamo più nulla.
Se voglio essere una brava persona rifiuterò l’immagine di essere una cattiva persona e quindi ci sarà in me una frequenza repulsiva verso l’immagine negativa del non essere una brava persona. Questa frequenza di repulsione non permetterà alla luce della nostra vera natura di manifestarsi alla coscienza. Invece accogliendo entrambe le immagini interiori si aprirà la porta dell’infinita presenza d’amore.
Quello che dovremo cercare di portare avanti è quindi la perseveranza nella pratica del guardare teneramente gli opposti senza pensare al risultato ma constatando di tanto in tanto i frutti che matureranno per essere gustati come la sempre maggior morbidezza e apertura di cuore, la sempre più grande serenità e radianza.
Il frutto più bello e grande sarà la sempre maggior disidentificazione con quell’io illusorio che ci fa credere di essere separati dall’universo e la sempre più grande consapevolezza di essere quell’unica presenza d’amore che tutto é.
Se ci concentriamo sul risultato tutto scappa perché ciò che cerchiamo è ora. Se vogliamo risvegliarci non accadrà perché in realtà non dobbiamo ottenere nulla che non sia già in questo momento. Ciò che desideriamo non é una dimensione che appartiene al futuro quindi per definizione non può essere trovata.
Quello che c’é da fare invece é proprio liberarsi dal risultato e focalizzarci nell’abbracciare qualunque immagine interiore appartenga al momento presente. Questo permetterà pian piano di andare oltre l’immagine stessa per essere semplicemente il qui e ora.
Abbracciando la nostra storia personale qualunque essa sia ce ne libereremo per ricordarci che la nostra vera storia è quella di essere figli dell’attimo, figli di quell’eternità senza tempo che è un unica e sola presenza d’amore.
È così semplice che una mente complicata non accetterà mai questa semplicità; avrà quindi bisogno ancora di tante storie da raccontarsi di vita in vita prima di rilassarsi e scegliere di dimorare semplicemente in un abbraccio.
“Siate come bambini per entrare nel regno dei Cieli”
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